Rocca San Giorgio – Orzinuovi Bs

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Luogo Categoria: Castelli

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  • Il Castello, denominato Rocca San Giorgio, era una vera e propria cittadella militare. L’assetto attuale è da ricondurre, in massima parte, all’iniziativa della Repubblica Veneta, sotto il cui dominio Orzinuovi passò definitivamente dopo la pace di Lodi nel 1454.

    L’analisi dell’intero manufatto, realizzata mediante scavo archeologico e verifica delle murature, ha messo in luce però una genesi assai più lunga e complessa.

    La Rocca, come è visibile oggi, è infatti il risultato della giustapposizione di parti, con funzione e datazione assai diverse tra loro.

    La fase più antica è rappresentata dalla torre che, dalla originaria funzione di porta di accesso al borgo, è poi stata inglobata negli edifici successivi, come maschio della fortezza. A questa torre (XIII sec.) vennero progressivamente addossati gli altri corpi di fabbrica, trasformando l’antico passaggio dapprima in uno spazio chiuso con valenza di ridotto fortificato, e successivamente in un edificio quadrangolare, con muri difensivi dotati di ampia scarpa e un apparato fortificatorio provvisto di beccatelli.

    L’ulteriore ampliamento del complesso, motivato dalla crescente importanza di Orzinuovi come postazione “di confine”, è propedeutico al riassetto complessivo dell’intera fortificazione databile al 1477.

    E’ in questa fase che
    la Serenissima adegua l’impianto difensivo alle moderne tecniche militari, realizzando la fortificazione dell’intero centro abitato, con la caratteristica forma sub-pentagonale.

    La Rocca viene dotata di 4 torri circolari (restano visibili solo le due meridionali) e nuovi perimetrali provvisti di scarpe ancor più solide e accentuate.

    Nel secolo successivo, viene modificata anche la viabilità nella zona della Rocca, con la costruzione della porta sul lato occidentale e con il conseguente spostamento dell’asse viario.

    Del grande intervento cinquecentesco di rifortificazione di Orzinuovi, risultano ancora parzialmente conservate le due porte urbane di acceso al borgo, dette anticamente “porta di sotto” o di S. Giorgio (la meridionale, da cui partiva la strada per Cremona) e “porta di sopra” o di S. Andrea (la settentrionale, da cui partiva la strada per Brescia), che, con la loro posizione contrapposta, mantenevano la precedente organizzazione dell’abitato lungo l’asse Nord – Sud della lunga piazza.

    Della porta di S. Giorgio, oggi totalmente isolata dalle cortine, si conserva attualmente la sola facciata monumentale in pietra verso la campagna ed il tratto meridionale delle retrostanti murature, il tutto riutilizzato ed inglobato nelle strutture dell’ottocentesca (1836) chiesa della Madonna Addolorata (di cui la facciata meridionale della porta costituisce il prospetto Sud).

    Della porta di S. Andrea invece, che ha mantenuto ininterrottamente funzioni di transito anche dopo la demilitarizzazione ottocentesca ed il conseguente abbattimento delle strutture fortificate, si conserva ancora buona parte della struttura, anche se fortemente degradata. Quest’ultima porta, limitrofa alla Rocca e determinata proprio dall’evoluzione delle strutture fortificate di quella, risulta ancora collegata ad oriente ai cinquecenteschi magazzini di grano (a loro volta collegati alla parete occidentale della Rocca stessa e che conservano, quale prospetto settentrionale, uno dei pochi tratti della cortina esterna della fortificazione pervenutoci in alzato), mentre presenta ad occidente una vistosa mutilazione, che ha comportato, nel corso del XIX secolo, la completa demolizione della parte ad Ovest del passaggio principale. Era infatti già dal 700 che la Rocca aveva perso la sua importanza strategica, passando dapprima sotto il dominio francese, poi sotto quello degli austriaci; furono proprio questi ultimi ad abbattere le mura perchè considerate pericolose. Sempre nel lato occidentale, moderne esigenze residenziali hanno cancellato lo spalto erboso che seguendo l’interno della cortina si collegava a questo lato della porta.

    Nel XIX secolo la Rocca fu acquistata dal Comune e venne utilizzata prima come carcere, poi come istituto scolastico.

    Dal febbraio 1995 il Castello è stato interessato da lavori di conservazione e restauro, con l’obiettivo di renderne funzionali gli spazi, i quali sono oggi destinati ad accogliere mostre temporanee, concerti, convegni ed esposizione fieristiche, mentre le sale collocate sopra e a fianco della Porta di S. Andrea (gli antichi magazzini del grano) ospitano la Biblioteca civica.

    I lavori hanno comportato il restauro della torre, con il consolidamento e l’integrazione delle merlature esistenti e degli intonaci antichi ancora in parte presenti. Si è proceduto al rifacimento del tetto della piccola loggia “del Priuli” sopra all’ingresso del Castello e del manto di copertura degli edifici del 1477 antistanti la piazza Garibaldi.

    Un terzo lotto di lavori ha interessato il consolidamento della Porta di S. Andrea, consentendo la riapertura del passaggio tra l’attuale Piazza del Mercato e Piazza Garibaldi.

    Info Bibliografiche sulla Rocca (reperibili presso la Biblioteca civica):

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